SPIRITO DI ASSISI

Incontro interreligioso online del Gruppo ‘Spirito di Assisi’ del 23 novembre 2022 alle ore 20. Il Gruppo fa parte del Centro studi francescani per il dialogo interreligioso e le culture, il cui direttore è il teologo don Edoardo Scognamiglio, assente durante l’incontro in quanto impegnato nella lectio divina. Il tema dell’incontro è stato: ‘I testi sacri delle varie religioni’. Sono interventuti: Daniele Coppin della Comunità ebraica di Napoli, Maurizio Di Veroli della Comunità ebraica di Roma, fondatore e coordinatore del Gruppo musicale ‘Progetto Davka’, il Rev. Li Xuanzong, Pregetto generale dei taoisti d’Europa, Amedeo Imbimbo del buddhismo tibetano, Angela Furcas e Silvio Cossa di fede Baha’I, don Enzo Lionetti (delegato per l’ecumenismo dell’arcidiocesi di Napoli), con Elisabetta Kalampouka (Greco-ortodossa del Patriarcato ecumenico) e Domenico Iacomino (segratario del Gruppo interconfessionale di attività ecumeniche di Napoli), Lucia Antinucci coordinatrice del Gruppo ‘Spirito di Assisi’. La coordinatrice, che è di religione cattolica, introducendo l’incontro ha richiamato il significato dello Spirito di Assisi per il dialogo interreligioso e ha evidenziato poi che il il testo sacro del cristianesimo è la Bibbia (I Libri), divisa in due parti. La prima contiene il Primo Testamento (Antico Testamento), che viene condiviso con l’ebraismo, anche se con un metodo d’interpretazione molto diverso. La seconda parte, specifica del cristianesimo è il Nuovo Testamento (Secondo Testamento), che narra la vicenda, l’insegnamento e l’opera di Gesù di Nazareth e della chiesa delle origini. La vita cristiana si nutre della Parola di Dio, che va letta, meditata, approfondita e tradotta nella vita, nello stile evangelico dell’amore per gli altri, come pace, umanità e riconciliazione. Daniele Coppin ha sottolineato che per l’ebraismo il testo sacro è il TANAK (Torah, Nebim [I profeti] e Ketubim [gli altri Scritti]. Il testo fondamentale è la Torah, l’Insegnamento, la Legge. I vari racconti servono a introdurre l’insegnamento della Legge. Altro testo sacro è il Talmud, costituito da 60 trattati, originatosi dopo il secondo Tempio per l’esigenza di raccogliere e custodire la Legge Orale. Il Talmud è costituito dalla Mishnah (le regole da praticare) e dalla Ghemara (commento alle regole). I precetti sono 613 e costituiscono l’applicazione delle regole ad ogni situzione della vita quotidiana (ad esempio la benedizione prima di ogni azione). Il Rev. Li Xuanzong ha affermato che le parole dei Testi sacri del taoismo sono intoccabili, perché sono una condensazione dell’alito divino. Le Scritture sono un’emanazione divina e la loro divulgazione avviene tramite un rito iniziatico, con cui il Maestro le consegna al discepolo predestinato a riceverle. La Lettura quotidiana delle Scritture, la loro recita, consente ai viventi di avere la salvezza, come pure a coloro che vagano nell’aldilà. Amedeo Imbimbo ha affermato che I testi sacri per il buddhismo tibetano sono svariati, perché il Buddha ha dato un insegnamento diverso alle persone diverse, in base alla recettività del discepolo, lo sviluppo spirituale e la motivazione. L’insegnamento consente di acquietare la mente e di trascendere la sofferenza. Per coloro che aspirano all’illuminazione il Buddha ha dato l’insegnamento sulla compassione. Al Buddha si devono anche insegnamenti esoterici per raggiungere il risveglio. Per il buddhismo tibetano la saggezza si ottiene con lo studio, l’ascolto, lo studio, la meditazione. Angela Furcas ha sottolineato che nei Testi sacri si sente l’alito divino. In ogni messaggio c’è la rivelazione del Pensiero divino, che ha manifestato il suo piano gradualmente e manifesta la veradicità di tutte le religioni. Don Enzo Lionetti ha evidenziato che per la chiesa Cattolica c’è la lettura liturgica della Parola, il pane della Parola che viene spezzato prima del memoriale eucaristico e la lettura personale, per interiorizzre la Parola, conoscerla profondamente, affinché si traduca nella vita (lectio divina). Analogamente si verifica per la chiesa ortodossa, ha detto E. Kalampouka e D. Iacomino ha sottolineato particolarmente il rapporto tra la Parola e la liturgia. Maurizio Di Veroli ha introdotto e eseguito un canto ebraico sulla Torah che sottolinea la sua integralità, perché l’osservanza dei precetti non può essere selettivo ma integrale. L. Antinucci ha concluso l’incontro osservando come dalle testimonianze è emerso che, pur essondo molto diversi I Testi sacri, sono il centro della vita di ogni religione, la fonte per il cammino spirituale.

Lucia Antinucci

 

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