Eventi interreligiosi

31 gennaio 2020. “Il dialogo interreligioso è un segno di coraggio perché rappresenta qualcosa di scomodo. È un cammino difficile, ma è l’unica strada per costruire pace e giustizia”. Lo ha detto Izzeddin Elzir, imam di Firenze, a margine dell’incontro dedicato al ‘Documento sulla fratellanza umana’ sottoscritto ad Abu Dhabi da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb. Con questo momento di riflessione, i promotori – Centro internazionale studenti Giorgio La Pira, Istituto universitario Sophia, Fondazione Giorgio La Pira, Comunità Islamica Firenze e Toscana – hanno inteso mettere in luce la condivisione del Documento tra componenti cristiane e islamiche, con il desiderio di dare vita a un percorso più strutturato tra le due realtà religiose. “A Firenze vi è lungo trascorso di amicizia tra la comunità musulmana e cristiana. Con la volontà, la perseveranza, si può però creare spazi di confronto anche laddove sembra impossibile”, ha proseguito. L’imam ha poi evidenziato come “le religioni non devono essere prese dal potere politico”. Egli ha rivolto il suo “invito ai politici e a chi ha il potere è di rispettare la legalità internazionale”.
Izzeddin Elzir ha condannato l’antisemitismo affermando che “dobbiamo collaborare insieme per cercare di eliminare questo cancro, questa malattia della nostra società […] a prescindere dalla nostra fede, dal nostro credo”, perché è “una questione di rispetto dei diritti universali”. Ha concluso a proposito dei cristiani perseguitati, oltre 300 milioni nel mondo, sottolineando “la necessità che tutti, a livello internazionale, lavorino per la libertà religiosa”.

4 febbraio 2020. Incontro islamico-cristiano a Marghera promosso dal Patriarcato di Venezia (Commissione per l’ecumenismo e il dialogo), dalla comunità islamica di Venezia e Provincia, dalla Fraternità cristiano-islamica di Marghera. Sono intervenuti il patriarca di Venezia Mons. Francesco Moraglia, l’imam di Venezia Hammad Mahamad, il prof. Riccardo Burgigana, il presidente della Comunità islamica Sadmir Aliovski. L’incontro, che si è svolto in due momenti, si è concluso con la cena offerta dalla comunità islamica.

6 febbraio 2020. Il Segretariato di Attività Ecumeniche – gruppo locale di Napoli e Caserta –  ha organizzato un convegno su  “La violenza nelle religioni“. L’evento ha avuto luogo presso la Pontificia facoltà teologica dell’Italia Meridionale – sezione San Luigi, in via Petrarca n.115. I Relatori sono stati il prof. Sergio Tanzarella (ordinario di Storia della Chiesa, PFTIM – sez San Luigi), il dott. Abdallah Massimo Cozzolino (segretario generale della Confederazione Islamica Italiana), il prof Paolo Naso (docente di Scienza Politica, Università La Sapienza, Roma, il presidente di Mediterranean Hope). Il Moderatore è stato il prof. Sergio Tanzarella. 

6 febbraio 2020. L’Unione delle Comunità ebraiche d’Italia (UCEBI), il Tavolo interreligioso di Roma, il Centro ebraico ‘Il Pitigliano’, su proposta di Noemi di Segni, Presidente UCEBI, è stato realizzato l’evento ‘Prepariamo insieme il pane’. Le donne ebree hanno preparato il pallah, il pane ebraico del sabato; sono stati impastat,i dalle donne di diverse tradizioni religiose, il pane della loro realtà culturale e religiosa. In un’intervista per l’Osservatore Romano, Noemi Di segni aveva affermato: “Invece di un Tavolo interreligioso intorno al quale discutere, ho pensato a una tavola da cucina dove le donne di tutte le nazionalità e di diverse religioni fanno il pane”. L’evento ha avuto lo scopo di “trascorrere insieme del tempo, conoscersi e riconoscersi, condividere emozioni, costruire nuovi legami al profumo buono del pane, che è l’alimento base dell’umanità, il simbolo stesso della vita”.

7 febbraio 2020. Congresso ‘Media arabi per la fraternità umana’ che è stato promosso dal governo degli Emirati Arabi Uniti, su un codice etico per i comunicatori, alla luce del documento sulla Fraternità Umana firmato ad Abu Dhabi da Papa Francesco e il Grande Imam di al Azhar Ahmed al Tayyb (4 febbraio 2019). Lo scopo del congresso, a cura del Comitato superiore per l’implementazione della Dichiarazione, è stato quello della creazione di una nuova narrativa mediatica, più tollerante e rispettosa di tutte le religioni. Ha partecipato ai lavori anche Paolo Ruffini, Prefetto del dicastero vaticano della Comunicazione, il quale ha rilanciato la necessità “di rinnovare un impegno e una promessa reciproca” ad essere “strumenti di pace, anche nel modo di comunicare”. Per Ruffini, la comunicazione ha un ruolo centrale nel “costruire la fratellanza universale”, ma può anche essere “la via per continuare ad alimentare gli equivoci, i risentimenti, le inimicizie, che hanno sin qui purtroppo aggrovigliato il nostro presente e il nostro futuro”. L’assunzione di responsabilità, ha sottolineato il Prefetto, viene dallo stesso documento di Abu Dhabi. Ruffini  ha sottolineato che “ci sono migliaia di storie di bene che hanno bisogno di essere raccontate”, come quelle riguardanti “la difesa della libertà di culto e della libertà religiosa; la difesa del concetto di cittadinanza come eguaglianza di doveri e diritti, dell’uomo e della donna, degli adulti e dei bambini, degli anziani”. A partire dal documento sulla Fraternità Umana, il giudice Mohamed Abdel Salam, ex consigliere del Grande Imam, e Yoannis Lahzi Gaid, segretario particolare di Papa Francesco, entrambi membri del Comitato superiore per l’implementazione del documento, hanno presentato il codice etico per la Fraternità Umana. Monsignor Gaid ha evidenziato che si può parlare di “un prima e un dopo un documento”, mentre il sultano al Remeithi, segretario generale del Consiglio degli Anziani Musulmani, ha presentato il codice etico.

13 febbraio 2020. Il Gruppo di lavoro interreligioso ‘Religioni-Salute’ del Portogallo, composto da rappresentanti cattolici, evangelici, indù, islamici, ebrei, ortodossi, buddisti, avventisti e mormoni ha promosso un incontro per non depenalizzare l’eutanasia. Vari partiti politici in Portogallo sostengono, invece, la depenalizzazione dell’eutanasia, proposta esaminata dal Parlamento il 20 febbraio. All’incontro ha partecipato anche il Patriarca di Lisbona Clemente. “La possibilità legale di morte assistita tramite eutanasia o suicidio assistito – ha scritto in una nota il Gruppo – equivale ad incoraggiare l’opzione della morte, soprattutto per chi vive condizioni di solitudine o di fragilità e vede nel decesso una soluzione. […] Crediamo che l’inviolabilità della vita umana, dono di Dio – si legge nel testo – insieme alla compassione come fondamento e norma dell’organizzazione e del funzionamento sociale delle comunità umane, siano due dei più importanti valori etici e spirituali che le religioni hanno offerto nei secoli alla civiltà di cui siamo eredi”.

19 febbraio 2020. L’incontro interreligioso promosso dal  Centro studi francescani per il dialogo interreligioso e le culture (CSFDIC) si è svolto presso la parrocchia S. Cuore in Corso Vittorio Emanuele a Napoli, sul tema ‘La fratellanza universale secondo le varie religioni’. Sono intervenuti con la riflessione sul tema: Enrico Voghera (Comunità ebraica di Napoli), Angela Furcas (fede Baha’i), Maryam Rosanna Sirignano (Federazione islamica della Campania), Fabio Risolo (Buddhismo tibetano scuola Dzogchen di Namdeling), Amedeo Imbimbo (Buddhismo tibetano scuola Sangha Rimé), Maria Laura Chiacchio (Istituto buddhista Soka Gakkai). L’incontro è stato moderato da Lucia Antinucci (CSFDIC). Il parroco, Mons. Mario Cinti, con una numerosa rappresentanza della sua Comunità, ha accolto il Gruppo ‘Spirito di Assisi’ con fraterna cordialità.

20 febbraio 2020. Il segretario generale (uscente) del Consiglio ecumenico delle chiese, Olav Fykse Tveit, ha ricevuto il Grande Mufti egiziano Shawki Ibrahim Abdel-Karim presso il Centro ecumenico di Bossey (Ginevra), in Svizzera. In occasione dell’incontro, i leader religiosi hanno avviato un dialogo approfondito per promuovere relazioni pacifiche tra le diverse comunità su temi quali: la libertà religiosa, i valori per una cittadinanza paritaria e alcuni aspetti chiave della costruzione della pace e del dialogo interreligioso, prestando particolare attenzione alla lotta all’estremismo religioso che porta alla violenza in molte parti del mondo. Abdel-Karim, professore di giurisprudenza islamica, ha sottolineato quanto le radici e le esperienze comuni di musulmani e cristiani, che da secoli vivono insieme in Egitto, dovrebbero essere alla base di un impegno costruttivo per promuovere relazioni pacifiche: “Siamo una famiglia e le nostre relazioni personali non riflettono semplicemente le nostre identità di fede in Egitto. Siamo vicini da secoli e collegati come comunità religiose. Le alleanze tra cristiani e musulmani non sono solo possibili, sono esistenti nella vita di tutti i giorni. I valori di onestà, fiducia e rispetto sono condivisi tra persone di fede cristiana e musulmana”. Tveit ha sostenuto l’importanza di una visione condivisa per le relazioni pacifiche, affermando: “Siamo qui per riflettere insieme ai nostri partner musulmani su cosa significhi essere cristiani o musulmani nel mondo oggi e di fronte a delle divisioni che sono spesso percepite come tensioni tra di noi. Questo è il motivo per cui la cooperazione con altre fedi è parte intrinseca delle nostre aspirazioni all’unità dei cristiani – ha aggiunto Tveit -, l’importanza di un’adeguata educazione religiosa è essenziale. Entrambe le nostre religioni sono fedi scritturali in cui il Libro Sacro – che sia il Corano o la Bibbia – svolge un ruolo essenziale. L’uso improprio di tali testi – da parte di persone che non hanno avuto l’opportunità di studiare le Scritture nel giusto modo e contesto – è pericoloso e spesso diviene un possibile fattore di violenza, perpetrata nel nome della religione. La religione dovrebbe dare speranza alle persone. Siamo responsabili di come usiamo (o abusiamo) i nostri Testi e di come li condividiamo con gli altri esseri umani. È necessario intensificare la lotta all’estremismo religioso che porta alla violenza in molte Parti del mondo”.

24 febbraio 2020. La Pontificia Università Gregoriana (Centro studi interreligiosi e Centro “Cardinal Bea” per gli studi giudaici) in collaborazione con il Pontificio istituto di studi arabi e d’islamistica (Pisai) ha organizzato la giornata di studio “Educare a un’umanità più fraterna: il contributo delle religioni”. I relatori sono stati sette, in rappresentanza di sette diverse tradizioni religiose (cristianesimo, ebraismo, islam, induismo, buddismo, confucianesimo e religioni tradizionali africane) e hanno partecipato a due tavole rotonde. La prima, riservata a docenti e studenti, siè svolta nella mattinata  sul tema: “L’immagine dell’altro nella propria Tradizione”. La seconda tavola rotonda, a partire dalle ore 17 e aperta al pubblico, si è svolta in aula magna e si è interrogata sulle risorse delle proprie tradizione religiose per costruire una fraternità universale. Ha moderato  l’incontro p. Laurent Basanese, direttore Centro studi interreligiosi della Gregoriana, mentre le conclusioni sono state affidate a p. Diego Sarrió Cucarella M. Afr., preside del Pisai. Infine gli studenti della scuola secondaria Teresa Spinelli di Roma ha eseguito un ‘Canto alla Fratellanza’. L’evento è stato una preparazione alla Giornata di studio sulle religioni per un’umanità più fraterna. “Per educare un bambino ci vuole un intero villaggio”. Questo proverbio africano è stato scelto da Papa Francesco ha scelto quale slogan per lanciare il Global Compact on Education, un appello a “ricostruire il patto educativo globale” che sarà sottoscritto in Vaticano il prossimo 14 maggio da rappresentanti delle principali religioni, esponenti di organismi internazionali e istituzioni umanitarie, membri del mondo accademico, economico, politico e culturale. Il Pontefice ha incaricato la Congregazione per l’educazione cattolica – cui fanno riferimento nel mondo 216 mila scuole e 1.750 università cattoliche – di coinvolgere nel patto quanti hanno a cuore l’educazione delle giovani generazioni.

28 febbraio – 1 marzo 2020. In occasione della 54esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, a Roma presso la Sala di Civiltà Cattolica si è svolto il convegno sul tema ‘Parole non pietre’. L’incontro è stato a carattere interreligioso e – tra gli altri – sono intervenuti: Liliana Segre (ebraismo), senatrice a vita e promotrice della Commissione parlamentare sull’antisemitismo, Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero della comunicazioni della Santa Sede, Muhammad Abd Al-Salam, Segretario dell’Alto comitato per l’attuazione del Documento sulla fratellanza, Ruth Dureghello, Presidente della Comunità ebraica di Roma, Alessandra Trotta, moderatora della Tavola valdese, Rev. Elena Seishin Viviani e Giovanna Georgetti, Vicepresidenti dell’Unione buddhista d’Italia, Svami Shuddhananda Giri, rappresentante per il Dialogo interreligioso dell’Unione induista italiana, Abdellah Redouane, Segretario generale del Centro Islamico culturale d’Italia.

di Lucia Antinucci

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